Con oltre 11.300 abitanti, ripartiti tra l'antico centro storico, la zona"bassa" della stazione e ben dieci frazioni è il Comune più popoloso dell'Alto Friuli. La "macchina amministrativa comunale" è composta da 75 dipendenti (costo complessivo annuo di circa 2.800.000,00 euro) che incidono per il 31% sul Bilancio Comunale.
Ad amministrarlo una Giunta guidata da Paolo Urbani (Gemona 15 maggio 1962), quadro direttivo della banca Antonveneta attualmente in aspettativa dall'Istituto Finanziario.
Eletto Sindaco nel giugno del 2009, Urbani, espressione della lista civica "Per Gemona", ha ottenuto 2.754 voti. La sua candidatura è stata anche appoggiata da altre due liste civiche: "Gemona nel cuore" e "Gemona@assieme".
Attualmente gode di una percentuale di consenso tra i suoi cittadini pari al 64% della popolazione (dati sondaggio “lista per Gemona” marzo 2012).
PAOLO URBANI
Sindaco di Gemona del Friuli
1.
Sindaco,
lei è stato eletto in una lista civica
sostenuta anche da altre due realtà locali. Un grande risultato ed un livello di consenso
che è andato accrescendosi durante questi 3 anni e mezzo di mandato. A cosa
tanto credito da parte dei suoi concittadini?
Premesso che tale credito deriva da un sondaggio e quindi va
letto con le precauzioni del caso, ritengo che il forte consenso dei miei
cittadini derivi dalla concretezza dell’azione amministrativa: abbiamo
presentato un programma molto dettagliato (il patto “per Gemona”) e lo stiamo
realizzando compiutamente punto per punto.
2.
La
sua “governance” ha impresso fin da subito un forte segnale di cambiamento di
rotta sia nell’approccio alla cosa pubblica quanto nell’azione amministrativa, volta al superamento, per quanto
possibile, della malaburocrazia. Tanti sostengono una forte similitudine con il
sindaco di Firenze Renzi. Cosa lo renderebbe simile?
La sburocratizzazione e la
semplificazione dell’apparato, nonché il parlare direttamente e con estrema
schiettezza alla gente, credo siano impegni e modi assimilabili a quelli del
primo cittadino di Firenze: ma il sindaco Renzi è su un altro pianeta!
3.
Sempre
per restare in tema, Renzi, anche provocatoriamente, ha più volte affermato
che, “finchè farò politica, Firenze non sarà mai la città di Dante o di
Leonardo ma sarà sempre la città di mio nipote. Una città che ho preso in
prestito dai figli più che in eredità dai padri.” Condivide tale affermazione e
come si propone alle sue future generazioni?
Condivido pienamente. Ho
invitato personalmente il Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano
per conferirgli la cittadinanza onoraria quale attestato di gratitudine di
Gemona e del Friuli ricostruito nei confronti dello Stato e in particolare di
tutte le istituzioni, le associazioni di volontariato, le forze dell’ordine e i
privati cittadini che hanno reso possibile il “miracolo friulano”, ma anche per
far capire a tutti i miei concittadini che la ricostruzione è finita ed è il
tempo di voltare pagina e guardare al futuro della città e dei nostri figli.
4.
Azione
Amministrativa ma anche e soprattutto visione politica lungimirante volta alla
crescita del suo territorio, compatibilmente con le scarse
risorse finanziarie a sua disposizione, in un momento di così grave crisi
economica del Paese. Come vede la Gemona del 2050?
“Gemona città dello sport e
del benestare” sarà protagonista insieme al “cuore” del Friuli in un nuovo
modello di sviluppo economico, basato sulle peculiarità del nostro territorio;
ambiente, qualità della vita, gastronomia, sostenibilità e sport saranno i
protagonisti della città nel 2050. Basta crederci e lavorare sodo.
5.
Comunque,
pur nell’attuale crisi che lo ha coinvolto fin dalla sua elezione, in questi 3
anni e mezzo di Sindaco la sua Amministrazione è riuscita ad avviare importanti
lavori per circa 22 milioni di euro
senza che questo creasse particolar situazioni di difficoltà al bilancio
Comunale. Quale la ricetta?
La nostra Amministrazione ha
diminuito la spesa di funzionamento dell’apparato comunale di circa 450.000
Euro annui che abbiamo dirottato sulle spese d’ investimento insieme ad una
ricerca sistematica di contributi ad ogni livello per non gravare sulle tasche
dei nostri concittadini. Dei 22 milioni ben 7 riguardano la ricostruzione del
nostro Castello; gli altri sono stati suddivisi in centinaia di appalti per
dare ossigeno alle imprese locali.
6.
Importante
l’opera di recupero del Castello avviata per quasi 7 milioni di euro. Può
descriverci gli obiettivi socio culturali e di aggregazione che hanno mosso
questa iniziativa?
La ricostruzione del simbolo della nostra città e di uno
dei simboli dell’intero Friuli è attesa dai gemonesi da quasi quarant’anni: Il
Castello sarà un volano eccezionale sia sotto il profilo culturale che sotto un
profilo turistico. I tempi della ricostruzione per anastilosi, cioè pietra, su
pietra dov’era e com’era, è prevista per l’estate 2015.
7.
Da
Pistorius al “Progetto Citta dello Sport e del Benstare”. Una scelta che
dovrebbe posizionare Gemona in un quadro di eccellenza, sia per quanto concerne la
fruibilità del territorio e dei suoi servizi quanto come strumento di
coinvolgimento e di partecipazione di larghi strati della gioventù. Ci può
descrivere gli obiettivi del progetto?
Il progetto, a dispetto del nome, è principalmente
economico: a 37 anni dal terremoto il modello di sviluppo che ci ha
accompagnato in questi anni - fondato sull’industria, la grande distribuzione e
l’artigianato - mostra evidenti segni di cedimento ed allora con e per i nostri
giovani abbiamo allargato gli orizzonti a nuove prospettive di sviluppo e,
soprattutto, di lavoro. Il progetto “Gemona città dello sport e del benestare”
è un’opportunità per il Friuli, basato sullo sfruttamento delle eccellenze che
il territorio offre.
8.
Costruire
un modello di “Comune sostenibile”. E’ stato da subito un suo primario impegno
per avviare iniziative di valorizzazione della qualità urbana ed ambientale, in
linea con i principi di sviluppo eco-sostenibile ormai assimilati in gran parte
dell’Europa. Ora stipulerà un accordo volontario, primo di questo genere in
Italia, con il Ministero dell’Ambiente per il calcolo della “Carbon Footprint”
riferita al suo territorio. Un percorso
difficile ma di estremo interesse. Cosa ci dice in merito?
Siamo
il primo Comune d’Italia ad aver stipulato questo accordo (firmato proprio nei
giorni scorsi) con il Ministero dell’ambiente: un progetto pilota che dà un
marchio di garanzia e di unicità al progetto più ampio di “Gemona città dello
sport e del benestare”. Calcoleremo la “carbon footprint” cioè l’impronta di
carbonio data dalla somma di emissioni di CO2 di tutta la città, e
successivamente interverremo per ridurre le emissioni o neutralizzarle. Una
sfida molto ambiziosa che ci proietta nella Gemona di domani.
9.
La
riforma ospedaliera ed i tagli alla spesa pubblica hanno creato da anni un
dualismo, spesso antipatico, tra le due unità ospedaliere, Gemona e
Tolmezzo, che, forse, avrebbero dovuto
più spesso, invece, ricercare forti
motivazioni per una integrazione di tali servizi importanti ed essenziali per
tutto l’Alto Friuli e la Carnia. Specie se riferiti ad una comunità che è
distribuita su un’area certamente non privilegiata. Non ritiene che sia giunto
il momento di lavorare assieme per la salvaguardia di un patrimonio sociale e
sanitario così importante?
Lo
facciamo già dall’insediamento della nostra amministrazione ed i rapporti con
tutto l’Alto Friuli e i suoi Amministratori locali sono ottimi. Questo va a
vantaggio di tutte le nostre comunità. Solo uniti possiamo contare, solo uniti
possiamo vincere le sfide del futuro.
10. L’Unione dei Comuni prosegue il suo
iter tra lamentele, incomprensioni, dichiarazioni ed opposte letture. La
sensazione è che i Sindaci non le vogliano e che magari avrebbero optato, sì
per una revisione del numero dei comuni, ma puntando principalmente su
municipalità più ampie, comuni di vallata e di comprensorio nonché su servizi
comunali de centrati. Praticamente un filo diretto che leghi la Regione alla rappresentanza democratica del
territorio. Qual è la sua visione e cosa si aspetterebbe da questa riforma?
La riforma va nella direzione giusta ma il non aver voluto
raccogliere da parte del Consiglio Regionale le indicazioni degli
Amministratori locali ha portato a delle disomogeneità territoriali
difficilmente compatibili con le funzioni assegnate dalla legge. Il nuovo
Governo Regionale dovrà riprendere in mano necessariamente l’argomento ed
affrontarlo, in primis, su tutto il territorio regionale, cercando di rendere
più flessibile l’impostazione a suo tempo licenziata.
A
conclusione di questa intervista la invitiamo a voler indicare un suo pensiero
conclusivo relativamente alla prospettiva di sviluppo concreto che lei si attende
per il suo Comune.
Io credo fortemente nelle potenzialità della mia città e
dei suoi cittadini ma questa visione è ormai superata dai fatti: il Gemonese
sarà una realtà importante di 25/35.000 persone a salvaguardia delle
peculiarità delle singole municipalità che dovranno sfruttare la capacità di
traino del comune capofila ed allo stesso tempo Gemona dovrà avere la capacità
di aggregare sui suoi progetti i comuni minori. Tutti uniti per un solo,
ambizioso ed unico traguardo: la qualità della vita della nostra gente. Dipende
solo ed esclusivamente da noi.
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