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RIFLESSIONI SULL'ITALIANITA'

L'ITALIA PUO' CAMBIARE SE NON CAMBIAMO NOI?

Come ci vedono oggi in Europa

Noi Italiani siamo sempre particolari e le nostre debolezze sono sempre spettacolari.

Dobbiamo incominciare, adottando comportamenti virtuosi, ad allontanare qugli stereotipi negativi che ci perseguitano come poche altre nazioni al mondo.

L'italianità viene spesso rappresentata come criminalità, maschilismo, edonismo sfrenato. 

Dobbiamo anche liberarci dalla politica ingorda, dalla metastasi malavitosa, dalla connivenza come religione e dalla religione come business.

Oggi, su RAI 1, Massimo Giletti, nel suo  programma l'Arena, ha fatto vedere uno spaccato triste e vergognoso di questa brutta Italia. 
Lavoratori che timbrano cartellini presenza per altri colleghi che non sono al lavoro e poi se ne vanno tranquillamente pure loro in giro per la città, ciechi che guidano autovetture e ricevono non solo l'assegno di invalidità  ma anche quello di accompagnamento, dirigenti che non dirigono e non controllano ma che hanno sempre una scusa pronta per non assumersi alcuna responsabilità e quindi non decidere, anche in presenza di leggi  che glielo consentirebbe. 
Di tutto questo, poi, gli Italiani ne devono rispondere, in termini di immagine e credibilità, nei confronti della comunità Europea ed internazionale.

Noi Italiani siamo capaci di inventare di tutto. Abbandoniamo dunque l'amore per la dietrologia e  rendiamoci conto che la felicità di una Nazione è sentirsi al centro di una storia che va avanti.

Ed allora  CAMBIAMO!! 

Cominciamo a pensare  che qualsiasi comportamento virtuoso,  qualsiasi riforma,  qualsiasi bel programma inizia sempre prima da ogniuno di noi. 

Vogliamo essere cittadini di un Paese che non si ricordi di stare unito solo quando "si muore o si vince".  

Non vogliamo essere più  il Paese dei cavilli e della loquela indecifrabile; basta con le leggi che per comprenderle, decodificarle e rispettarle (sic) è necessario scrivere fiumi, mari, oceani di interpretazioni, con il risultato, comunque, che nulla è certo ma tutto rimane opinabile.

Non vogliamo nemmeno essere il Paese degli avvocati. 

A Milano ce ne sono 20.000, in Italia 250.000 ed aumentano notevolmente di anno in anno. In tutta la Francia ce ne sono 40.0000. Ma tutta questa burocrazia di cui è impregnato il Paese riesce a dar da vivere a tutti questi Balanzone?

Ci lamentiamo dell'Europa, forse anche la odiamo, ma l'Europa esiste e ci assomiglia.

Siamo quelli de "IL Re è morto. Viva il Re" oppure "Morto un Papa se ne fa un altro". Ma il nostro cinismo non può essere riversato sul necessario comportamento etico dovuto alle Istituzioni  e sugli obblighi di corretti rapporti con la Comunità Europea.
  
Lo spread ci ammazza. Abbasso il governo Berlusconi e viva il governo Monti. L'IMU ci distrugge abbasso il governo Monti e viva il governo.........?...........purchè sia quello di uno che almeno per un momento sappia incantarci ed illuderci. Poi si vedrà. Dio vede e provvede.

Per gli Italiani il governo Monti è stato solamente l'espressione di una tregua e di una penitenza. Ora tanti, tantissimi sperano in Grillo, un bravo ed intelligente comico, un grande trascinatore di masse che ha puntato tutto sullo scontento giustificato del popolo italiano,  arrivato ormai al limite di ogni sopportazione.  E questo perchè la verità è che, purtroppo, di leader politici veri e statisti riconosciuti non se ne vede neppure l'ombra e nemmeno c'è la speranza che qualcuno appaia a breve  all'orizzonte (Renzi?).

Ma, oggi,  la scommessa degli Italiani deve essere quella di trasformare i bei gesti in buoni comportamenti. Se la vinciamo non ci batte nessuno.

E noi ne siamo capaci. Ecco perchè i nostri successi spesso infastidiscono. C'è chi aspetta solo la nostra caduta per gridare che non sappiamo correre ma nemmeno camminare. 

Purtroppo, però, non hanno sempre tutti i torti. Pensiamo alle autorizzazioni, ai certificati, alla superburocrazia, alla lentezza giudiziaria, allo stilicidio normativo e tributario: una piaga nazionale come i cittadini e gli imprenditori ben sanno. Ora bisogna attuare procedure snelle avendo l'onestà di non approfittarne.

Crediamo che gli Italiani abbiano capito che un Paese in cui si evade tanto, si ruba troppo (facendo anche leggi per favorire il ladrocinio legalizzato - vedi Regioni), si produce poco, si lavora male, si complica tutto e non si cresce per nulla, non ha futuro. 

Speriamo che da questa tornata elettorale scaturisca almeno qualcosa di positivo che faccia capire ai partiti ed ai nostri politici che i tempi delle vacche grasse per loro sono finiti.

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