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ARRENDETEVI AL POPOLO ITALIANO

GRILLO -UNA TEMPESTA ANNUNCIATA

L'onda nuova è arrivata

E' tempo anche per noi di parlare di Grillo ed i suoi "grillini".

Stanno per arrivare, anzi, sono già arrivati ed occupano una lunga fila di banchi sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica. Sono giovani, molti giovanissimi, tante donne. Hanno tutti un aria di pulito e guardano con occhi meravigliati riti formali (anche se spesso istituzionali) che sono ormai scontati e superati dai tempi. Leggi nei loro occhi rispetto per quello che rappresentano ma anche insofferenza per tempistiche e burocrazie che rallenatano i lavori parlamentari allontanando sempre più i poteri dalle reali problematiche del Paese.

Ora sono arrivati anche nel nostro Friuli Venezia Giulia ed hanno tutta l'intenzione di fermarsi per lungo tempo, magari guardando il mare da qualche splendido palazzo di Piazza Unità d'Italia.


Il notevole risultato conseguito alla recente tornata elettorale non li accontenta. Ora vogliono anche il presidio diretto del Territorio e, la nostra Regione, è la prima opportunità che si presenta. Sarà una dura battaglia ma loro sono sicuri che la grande voglia di cambiamento della gente li premierà.

Prima di addentrarci nell'aspetto locale del fenomeno Grillo, vediamo di considerare quale percorso egli abbia affrontato e quali colpe siano addebitabili alla vecchia politica che non ha inteso comprendere il malessere del popolo italiano e non è mai riuscita ad ammettere, nemmeno in parte, le sue colpe.


"Sono un anarchico insurrezionalista". Così si definisce il Beppe nazionale fin dalle sue prime apparizioni politiche. Ma tutto inizia 27 anni fa quando, vi ricordate, racconta in RAI la barzelletta di Martelli che riferisce a Craxi  della sua visita in Cina: "ma, se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?" Fine della sua presenza alla televisione di Stato ma inizio di una "escalation" che lo porterà a costruire e guidare  nel 2013 il primo partito in Italia.

Ma torniamo un po' indietro negli anni. All'inizio si innamora delle nanoparticelle, si scaglia contro gli inceneritori, invoca il passaggio immediato e totale alle energie rinnovabili. Si schiera contro l'invio di soldati in Iraq, attacca il Governatore di Bankitalia Fazio, è contro la TAV. Sono sotto suo tiro bancarottieri, le compagnie telefoniche e le case farmaceutiche. E' il difensore dei fregati. 

Nel 2005 fonda il suo blog e dichiara: "sul web sta nascendo una nuova democrazia che i vecchi politici non riescono nemmeno a capire. Questi comatosi che si aggirano promettendo questo e quello vanno licenziati tutti". Non sono in molti a prenderlo sul serio.

Tappa importante del suo percorso l'anno 2007. Al "Vaffanculo Day" annuncia tre proposte di legge di iniziativa popolare. La prima in cui si afferma che nessun condannato può candidarsi, la seconda che prevede per ogni parlamentare il massimo di 10 anni di servizio politico e la terza in cui dice basta con le liste dei nominati. Non sono certamente proposte eversive nè tanto meno provocatorie, ma cadono tutte nel vuoto con l'unico grande risultato di rafforzare il suo personaggio ed i suoi sostenitori.

E si arriva al 4 ottobre del 2009: al Teatro Smeraldo di Milano va in scena, per la prima volta, il Movimento 5 Stelle. Il grande intuito di Grillo ha trovato la giusta sponda e la necessaria rappresentazione mediatica; egli comprende benissimo che dire le cose da bar è un'attivita estremamente redditizia. Niente di meglio per gli Italiani che aspettano sempre il Capo Popolo di turno.

Ed ecco che il tutto viene trasformato in risultati elettorali. Prima Parma, poi la Sicilia, adesso l'Italia. L'onda è arrivata e chi non l'aveva capito lo capisce adesso molto bene e sulla propria pelle. Lui proclama: "L'onestà  ora andrà di moda. Li abbiamo messi con le spalle al muro e non potranno fare i loro abituali  "inciucci". Li abbiamo stanati".

Ma ora cosa succederà? Il Nobel Dario Fo, grande amico del Grilllo, si augura la costruzione di un Governo con il PD e dichiara: "Il Movimento 5 Stelle è il primo Partito. Conterà in Parlamento e potrà fare leggi che cambieranno l'Italia e che nemmeno il PD ha avuto il coraggio di fare quando era al governo". Ma di quale PD si parla, visto che Bersani non è riuscito a sfondare nemmeno dopo tutti gli scandali che hanno travolto Berlusconi. I suoi elettori non lo hanno premiato perchè hanno capito che non ha avuto il coraggio di fare le riforme che doveva assolutamente fare.
Rimane dunque solo la coscienza politica dei giovani grillini; essi possono garantire una vera rivoluzione se sapranno trasformare l'urlo in proposta politica. Solo così potranno trasformare l'Italia in una Nazione Civile.

Ma ormai corrono tempi difficili. Quello a cui stiamo assistendo in queste ore (elezione dei Presidenti delle due Camere) non depone sicuramente a favore della coalizione di sinistra che continua a non comprendere la necessità di dover cambiare politica e non strategia.

Se Bersani ritiene di voler governare con Grillo allora decida, voti il suo candidato e la faccia finita.

Ma purtroppo Bersani non riesce a comprendere e trascina la sinistra in una selva oscura, senza bussola, e senza riuscire a trovare la via d'uscita. In queste condizioni non riuscirà mai a vincere la sfida nè con Grillo nè con Berlusconi. PS. Rimandiamo al nostro precedente articolo "La galassia Bersani" del 21 gennaio 2013.

Non basta dunque capacità tattica, è necessario possedere una forte idea strategica per la società italiana che, al momento, non risulta essere in possesso dei quadri dirigenti del PD, vista la forte deideologizzazione attuata e portata avanti da Berlusconi, che li ha progressivamente travolti. 

Una sinistra che ancora oggi non riesce nemmeno a prendere in considerazione la necessità di ritrovare una propria anima, cioè di definire i propri valori fondamentali e di cercare un idea per il futuro, ha portato lo scontro politico dalla contrapposizione delle idee alla sola competizione per il potere.

E di questo Grillo, e non solo lui, può  trarne esclusivamente vantaggio.

Dunque la rivoluzione messa in atto da Grillo, partita a suo tempo dal basso, in sordina, sta scardinando certe condizioni che sembravano talmente radicate da essere date quasi per scontate, incontrovertibili. 

Una rivoluzione che è anche la storia di un gruppo, sempre più numeroso con il passare del tempo, di ragazzi e ragazze, donne e uomini che hanno dato vita ad un movimento politico senza precedenti, capace di vincere solo per mezzo della rete, del passaparola e delle piazze, cioè evitando i mass media (vedi il nostro articolo "Media e Politici" del 7 gennaio 2013), i giornali, le televisioni e tutti quei mezzi che hanno caratterizzato questa campagna elettorale quantomai anomala sotto questo aspetto.

Chi non ha avuto paura di "mettere la faccia" e di confrontarsi con la cittadinanza inbufalita, chi è riuscito a relegare i soliti volti noti nei programmi di approfondimento politico, dove di politico e di problemi della gente non si discute nè si approfondisce niente ma  dove invece ci si urla solamente  addosso con totale fastidio per l'ascoltatore che, generalmente, o cambia canale o trae spunto per un comportamento esattamente opposto al personaggio in mostra , chi è riuscito  a tenere questi "morti che camminano" lontano dalle strade e dalle piazze, che probabilmente per loro sarebbero state completamente vuote o ricche di insulti, ha vinto e vinto alla grande. Ed ora i conti vanno fatti.












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