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Il simulacro della ripresa.


L'intervento sul cuneo fiscale è meno generoso di un'elemosina
I tagli alla spesa pubblica non si vedono. 

Continuiamo serenamente la nostra conversazione interrotta dalla............ improvvisa nevicata.

Basta  parlare di partiti e legge elettorale. Pensiamo all’Italia, a tutte le criticità che stanno vivendo gli Italiani e riprendiamo, con la giusta ironia, la nostra chiacchierata su quanto è accaduto e sta accadendo nel nostro Paese e su cosa sta facendo la politica per farci uscire da questa tragica situazione.

Ormai siamo arrivati ai giorni nostri e quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti. La buona politica si sforza di trovare soluzioni condivise ed in linea con le richieste degli Italiani che, però,  i partiti ostacolano ed interpretano solo secono loro convenienza.


Mentre il potere  gioca con gli interessi della Nazione e sulle spalle degli Italiani, quasi  si trattasse di  una partita a "battaglia navale", il Paese intanto cade a pezzi difronte all'incapacità di governare di questa classe dirigente.

L'IVA, passata al 22%,  incide in maniera devastante sulle famiglie, specie quelle più povere, e riduce i consumi in maniera brutale. Gli Italiani risparmiano su tutto, anche sul mangiare. Ma  l'aumento dell'IVA interessa relativamente certi strati sociali. Cosa infatti può cambiare per  i ricchi ed i potenti. Ma questo è il Paese Italia.

All'indecenza dell'IRAP non si pensa e, se si pensa, comunque non si fa niente per toglierla. Tassa iniqua e  primo fattore di blocco per qualsiasi ripresa economica. E la motivazione del perchè non si fa niente è sempre la stessa: ma dove li troviamo i soldi per pareggiare la mancata entrata? Gli italiani saprebbero rispondere subito e con chiarezza a questa domanda ma.........al governo c'è il sistema dei partiti "nostrani" ed il sistema non si tocca.


L' IMU  è un valzer che non finisce mai. Una tassa si trasforma in una specie di  gioco dei bussolotti. Prendi uno e paghi  due, che poi possono essere anche quattro. E' una successione di sigle che intimoriscono tutti, in particolar modo gli anziani che non ci capiscono più niente. L'Italiano solo una cosa però si chiede: DOVE STA LA FREGATURA.

A questo ormai, oggi, è arrivato il livello di affidabilità e fiducia che i cittadini ripongono nei confronti dei loro governanti. Ma tanto, in fondo, che problemi ci sono: non è che questi  debbano rappresentare i cittadini. I loro obblighi sono solo nei confronti dei partiti che li hanno messi in lista e poi  chiamati a fare i ministri.

E così si passa alla TRISE, che assorbirà l'IMU e la TARES e sarà composta da TARI e TASI. Una barzelletta mondiale.  E poi tutti si domandano: ma sara più pesante dell'IMU? Risposta chiara e precisa: ma sì, ma no, ma forse, domani vediamo. Insostenibile. Ogni tanto ha ragione pure Grillo: ma andate a........ fanculo. 

Nel mentre il Paese è travolto da queste terminologie,  i soliti furbetti  tentano di far passare,
sotto banco, il finanziamento illecito ai partiti nonostante il no assoluto espresso sempre  dalla popolazione. 

Allora si escogita uno strumento, altrettanto furbetto e del quale, ancora, non se ne percepiscono i contorni esatti. Forse perchè nessuno vuole spiegarli. Un contributo volontario ma forse anche....obbligato? Mah!!!

La Guardia di Finanza invece corre dietro agli scontrini, scopre continuamente evasori, denuncia miliardi di euro di tasse evase. Ma nelle casse dello Stato entra ben poco e, comunque, di quel poco non trae alcun  vantaggio la collettività. Insomma come al solito: i soldi entrano ma non si sa  dove vanno a finire e, soprattutto,  come vengono spesi anche se, probabilmente tutti, a questo punto,  lo immaginiamo.

Attilio Befera, patron di Equitalia, parla bene e razzola male. Manda in continuo in TV una simpatica e preparata giovane dottoressa, spesso in grande imbarazzo davanti alle accuse ed alle denunce che vengono mosse nei confronti dell'Uffico delle Entrate e, soprattutto di Equitalia (forse meglio chiamarla  Ingiustitalia), da cittadini, politici, giornalisti ed opinionisti di vario genere.

Altro grande Antonio Mastrapasqua. Vicepresidente di Equitalia e presidente dell’Inps. Ma non si ferma qui: oltre questi 2 incarichi ne ricopre anche qualcuno di più (22), ed incassa 1.200.000 euro all’anno.

Su un ipotetico pallottoliere contiamo le mansioni di Mastrapasqua. 
1: presidente dell’Inps, 2: vice-presidente di Equitalia, 3 di Equitalia Nord, 4 di Equitalia Centro, 5 di Equitalia Sud, 6: Dirigente di Italia Previdente, 7; di Eur Spa, 8: di Eur Tel, 9: di Eur Congressi Roma, 10: di Coni servizi Spa, 11: di Autostrade per l’Italia, 12:di Fandango, 13: di Telecom Italia Media. 

Ma come fa a partecipare attivamente a tante riunioni? Come ci riesce? Proseguiamo, la 14° poltrona è collocata nella sala del consiglio di amministrazione di Quadrifoglio, di Telenergia, di Loquendo, di Aquadrome. E le poltrone sono già diciassette. La 18° dove la tiene? Nel consiglio di amministrazione di Mediterranean Nautilus Italy, un’altra a ADR Engineering, Consel, Groma, EMSA Servizi, Telecontact Center, Idea Fimit SGR. In totale 24 poltrone.  
Beh, diciamolo pure, Antonio è proprio un vero collezionista oltre che un assoluto tuttologo.
In un paese in recessione, con milioni di disoccupati, con molti piccoli imprenditori che si
impiccano, con gli anziani che raccolgono la frutta scartata dai venditori ambulanti, ci poniamo una domanda: cinque incarichi non sarebbero già un buon numero?

Adesso tutti sono diventati bravi economisti e scoprono che per avere più entrate, sconfiggere l'evasione fiscale (specie quella determinata dalla mancanza di soldi), rilanciare i consumi è necessario, prima di ogni altra cosa, avere MENO TASSE.  Quindi  PAGARE DI MENO.

E così arriva il contentino per i lavoratori. Con orgoglio il governo annuncia il via agli sgravi fiscali. Ottimo pensano tutti, da oggi siamo un po'  più ricchi. Poi si fanno i conti, si tirano le somme e le sottrazioni di questa invidiabile operazione e si capisce che la riforma ha prodotto una sorta di carità. Evviva, saremo tutti veramente più ricchi con i 14 o 17 euro al mese che ci troveremo  in più nella busta paga e cosi si potranno rilanciare i consumi delle famiglie nel Paese. Ma riandate a............. fanculo.

E con la nostra diplomazia estera come va?
Forse meglio non parlarne e non approfondire.

Iniziamo dalla lungimirante pensata, pur in mezzo a  questa profonda crisi, del governo che vuole spendere qualche miliarduccio (visto il costo per singolo aereo di 100 milioni, una cifra vicino ai 17 miliardi) per comprarsi 90 F35 . E cosa volete che sia, bisogna pur avere un esercito all'altezza degli impegni internazionali dell'Italia. 

Senza entrare nel merito della qualità tecnica dei cacciabombardieri, peraltro non consigliati dal Pentagono in quanto hanno evidenziato molteplici punti deboli, riscontriamo, da quanto affermano gli esperti, che ci sarebbe persino una scarsa necessità di mano d'opera vanificando pertanto anche il conclamato aumento occupazionale.

Ma quali impegni internazionali: il lavoro anche umanitario svolto dai nostri soldati nei territori in cui siamo presenti è importante ma rappresenta prima di tutto un costo veramente oneroso per le asfittiche casse dello Stato e serve a dar lustro, forse, solo a qualche ministro. Ma quanti morti necessitano per servire la pace. Su chi ricadranno le responsabilità morali per aver causato tali e tante disgrazie  ai nostri giovani nell'intento di partecipare alla mensa economica che ne deriverà dallo sfruttamento delle risorse energetiche di quei Paesi. Non vogliamo che l'Italia abbia un Primo Ministro ed un  governo  che ricordi comportamenti di epoche passate  e che rifiutiamo in maniera assoluta.

Si parla di credibilità, prestigio, autorevolezza. Ma perchè la Bonino non riversa queste qualità nazionali sull'India portando a casa i nostri due marò che, da oltre due anni sono prigionieri e rischiano la vita?

Ma dov'è questo ministro? Cosa è rimasto di questa donna, una volta combattiva, che voleva cambiare il mondo ed ora non riesce nemmeno a far rispettare l'onore del Paese dall'alto del suo ruolo. 

Ci auguriamo  che la vicenda, ormai diventata tossica, dei nostri due soldati italiani, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, fatti rientrare in Italia e poi rispediti in India, e che sicuramente ha messo il nostro Paese di fronte ad una situazione ingloriosa spedendo al mondo l'immagine di un'Italia debole ed inetta dal punto di vista della politica internazionale (vedi le dimissioni del titolare della politica estera Giulio Terzi di Sant'Agata), non si trasformi nella peggiore "debacle" della storia della  diplomazia italiana. 

Ma con l'estero non finisce qua. Abbiamo anche la capacità di partorire il caso "kazako" che ci procura una ulteriore figuraccia mondiale e manda, questa volta, Alfano a finire nel tritacarne. Ma anche lui, da bravo politico italiano, rifiuta di riconoscere la propria incapacità politica, scarica ogni responsabilità con l'usuale terminologia propria di questi signori e non pensa minimamente a dimettersi.



Concludiamo anche questa giornata con un pensiero che ci auguriamo ottimista.


"Ei dice cose e voi dite parole". ( Francesco Berni in difesa    dello stile asciutto e severo della poesia di Michelangelo)

Che tradotto potrebbe oggi significare: 

"Il popolo parla di cose concrete mentre voi politici parlate di aria fritta".



IL Coordinamento








 

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