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Cittadino! Riprenditi il tuo ruolo.

CRESCITA E LAVORO NON DEVONO ESSERE UN SOGNO!

Carissimi amici,
siamo ormai giunti ai giorni nostri e la situazione dell'Italia non appare per nulla cambiata in meglio. Accanto ai mali cronici ed i malesseri storici la Nazione vive un profondo distacco tra la politica, con i suoi partiti ed i suoi rappresentanti,  ed il Paese reale.
Tutti questi politici inetti, i capi dei partiti completamente staccati dalla realtà del Paese hanno provato irrefutabilmente che la possibilità di poter disporre anche di grandi maggioranze è di per sè poco significativa e sufficiente, se non accompagnata da genialità, a salvare l'Italia dall'abisso che le sta difronte.
Infatti, come si usa dire, tutte le cave del miglior marmo di Carrara non sono capaci di creare da sè un Fidia o un Michelangelo.

Mille cose devono cambiare, gli italiano dovranno fare ancora tanti sacrifici, ma niente potrà più essere accettato dal popolo se, prima di tutto, non sarà in grado di superare l'indignazione che prova nei confronti delle ruberie dei partiti e dei politici e  della debolezza e della incapacità dei governi democratici che si sono succeduti in questi anni.
Quaranta anni fa erano i sogni a riempire le strade, oggi la loro mancanza.
E' vero, si deve lavorare di più e meglio per produrre e crescere in Europa. E'vero,  non si possono avere servizi sociali nordeuropei e comportamenti fiscali nordafricani, ma è anche vero che il Paese non può assistere costantemente alla sua devastazione sociale ed economica da parte di chi dovrebbe condurlo ad un nuovo "Rinascimento".

Cosa sta succedendo nel Paese all'interno delle diverse categorie sociali



Il lavoro resta un sogno.
Posto fisso addio: in Italia, benché molto ambito rimane sempre più un miraggio. Soprattutto per i giovani. «Il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2013 è infatti diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%). Il fenomeno ha riguardato soprattutto i lavoratori under 30, diminuiti del 9,4%». Emerge dal Rapporto sulla coesione sociale.

Salari al palo
E, se il lavoro fisso continua a diminuire, i salari restano praticamente al palo. Nel 2012 infatti la retribuzione mensile netta risulta pari a 1.304 euro per i lavoratori italiani e a 968 per gli stranieri, praticamente identica a un anno prima: 4 euro in più per i nostri connazionali, e addirittura 18 euro in meno per gli stranieri, sempre secondo quanto rivela il rapporto curato dall’Istat, dall’Inps e dal ministero del Lavoro.

Intanto i giovani non trovano lavoro.

La disoccupazione, in generale, raggiunge livelli di primato mentre quella giovanile esplode in maniera a dir poco pazzesca: oltre il 40%. 
I precari aumentano a vista d'occhio e non hanno speranza, "color che son sospesi" si preparano a morire di fame o a chiedere aiuto alla Caritas, le ore di cassa integrazione raggiungono livelli inaccettabili ed incidono in maniera pesante sull'INPS. Ma nessuno pensa ad alcuna soluzione che risani le casse e risolva in via definitiva tale situazione. 
Ci sono soluzioni, basta volerle. Se lo Stato deve spendere spenda per dare lavoro e non per sostenere posizioni che diventano anche di comodo vista che la maggior parte dei cassaintegrati lavora in nero e si prepara, per quando l'intervento pubblico finirà. comunque un attività alternativa spesso fuori dalle regole. "Bisogna pur vivere e mangiare", è la comune giustificazione.


Ed allora perchè  non rilanciare l'aspetto storico-culturale, artistico, paesaggistico, agro-alimentare e vinicolo, turistico di cui l'Italia è così ricca. Ne abbiamo di lavoro da fare.Pensate, come esempio, solo a Pompei (ricca di tesori artistici e di......uscieri che nemmeno pensano di alzare il loro culo dalla sedia, sulla quale dormicchiano tutto il giorno, per almeno pulire quella sporcizia che è sotto gli occhi di tutti. Mandiamoli a casa e diamo lavoro e paghiamo chi vuole lavorare) che sprofonda e crolla poco a poco e noi non siamo in grado nemmeno di spendere i 105 milioni messi a disposizione dall'Unione Europea. Sono ormai trascorsi due anni dalla concessione del finanziamento e praticamente non si è fatto niente. E, come Pompei, di tesori da sistemare in Italia ne abbiamo finchè si vuole.

I pensionati sono allo stremo

A stare peggio sono i pensionati,   dei quali quasi uno su due, il 46,3%, ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro lordi al mese; il 38,6% ne percepisce uno tra 1.000 e 2.000 euro. In totale, dunque, l’84,9% ha redditi pensionistici inferiori ai 2.000 euro lordi. Solo il 15,1% supera i 2.000 euro.
  
Non si possono  ridurre le pensioni d'oro - dicono i nostri bravi - ma, considerare non adeguabili, perchè ricche, pensioni di importo netto compreso entro i 2000 euro, questo sì. Visto cosa costa oggi la vita e cosa oggi deve fare il pensionato per sostenere la sua famiglia e quella dei figli e nipoti, è veramente vergognoso.

La proposta avanzata dall'on. Meloni (con la quale certamente noi non ci confondiamo) appare però estremamente sensata ed equa. Fino ad euro 5000 netti mensili tutto rimane inalterato. Oltre, e sulla differenza, il pensionato percepisce il "quantum" che gli aspetta solo in presenza di contributi  effettivamente pagati. Il Paese ne ricaverebbe un grande beneficio, e non solo d'immagine. Pensiamo, fra i tantissimi casi, per esempio, ai tanti contributi fittizi,   attribuiti ai gradi dell'esercito in prossimità della pensione . Grida vendetta al cielo vedere colonelli andare in pensione con i grado virtuale, ma reale economicamente, di generali . Ma non sono i soli . Sono sempre in buona compagnia con altri strati di privilegiati. 
Come i magistrati, ai quali  è stata autorizzata dall'alta Corte l'adeguamento del già lauto e notevole stipendio statale (unica professione tra i dipendenti statali, o meglio casta) con una motivazione assolutamente impresentabile.

Immigrazione: un dramma umano.

Mentre tante altre Nazioni, Cina in testa, crescono a dismisura e mettono in crisi l'economia mondiale, l'Italia vive la tragedia dell'immigrazione proveniente, in particolare, dai Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, ma non solo.

E' un immigrazione selvaggia, drammatica, che ci vede praticamente soli a fare fronte a questa catastrofe sociale, con una Europa sorda e dal cuore duro.

Questa povera gente si attende una terra promessa ma trova terre matrigne.

Si muore in  mare per un miraggio e chi arriva a sbarcare sulle coste italiane vede diventare il suo viaggio della speranza verso una terra promessa  una sofferenza. Una terra che ormai ha ben poco da dare e che la sola cosa che gli può assicurare è quella di fare una vita di miseria o di delinquenza.

Unici a guadagnarci, in questo tragico traffico umano, i maledetti mercanti della morte.
Il grido " VERGOGNA" lanciato da Papa Francesco deve scuotere finalmente i governanti di questa Europa insensibile verso la povertà e porre al centro dell'attenzione l'uomo come elemento unico e fondamentale per ogni processo di crescita e di sviluppo sociale ed economico.

La carità non è una prospettiva di vita. 
Aiutiamoli piuttosto nei loro paesi ed integriamo, nel rispetto assoluto delle nostre leggi, della nostra cultura e della nostra storia  quantità compatibili di persone che possano vivere e lavorare e che vogliano....diventare italiani. L'Inghilterra (Londra in particolare) è l'esempio europeo di come la multietnicità sia un valore aggiunto e non un demone da combattere. Impariamo senza paura.



E cosa succede intanto con i nostri "Tesori Pubblici"?

Il governo da il via alla privatizzazione di importanti aziende statali con un unico obiettivo: 

FARE CASSA!

Si tratta di una cessione di quote non di controllo che punta a far entrare nelle casse dello Stato  una cifra tra i 10 ed i 12 miliardi di euro di cui, solamente la metà servirà a ridurre il debito pubblico mentre, l'altra parte, dovrebbe rifinanziare la Cassa Depositi e Prestiti.

Attorno a questa operazione molti sono i dubbi e le perplessità. Certo è che, se quanto il governo si appresta a fare non è inquadrato in un progetto di largo respiro che punti senza mezzi termini ad una ripartenza economica, tutto risulterà alla fine senza costrutto e le somme finiranno per essere bruciate sull'altare della spesa corrente.
Conclusa questo rapida carellata sui più importanti avvenimenti  registrati ultimamente nel nostro Paese, da domani, cari amici,  entreremo nel vivo del nostro impegno informativo, iniziando a parlare di quanto è successo in questi ultimi tempi nella nostra Regione  ed a Tolmezzo in particolare.

Un cordiale saluto a tutti.

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