Care amiche e cari amici,
riprendiamo il nostro discorso dando una veloce scorsa a quanto è successo in questo 2013 nella nostra Regione.
Le elezioni segnano la sconfitta sul filo di lana del Presidente uscente Tondo ed affidano il governo regionale alla sfidante Serracchiani ed alla sua squadra, al cui interno c'è la grande affermazione personale di Sergio Bolzonello che, con oltre 9.000 preferenze, straccia ogni record e diventa il nuovo Vice Presidente. Una vittoria, quella della Serracchiani, inserita in un panorama nazionale col PD vicino alla scissione e che ridà fiducia all'elettorato di sinistra che vede in Renzi e nella sua referente in Regione una forte speranza di governo e di guida rinnovata del Paese.
In Carnia il più votato è Marsilio, ma non riceverà alcun assessorato dalla Presidente che avoca a se l'incarico per la montagna. Importante il risultato ottenuto dal gemonese Revelant che batte Cacitti e conquista il seggio regionale. Il grande sconfitto è Renzo Tondo, che ha perso alla grande a Trieste, laddove 5 anni prima aveva vinto senza discussioni.
Prima del voto regionale, nell'ultimo incontro avuto con il Governatore Tondo, dove peraltro noi, non essendo presenti con alcun candidato abbiamo lasciato liberi i nostri amici di votare secondo la loro sensibilità, avevamo provveduto a segnalargli, attraverso un documento politico consegnato a mano, i punti di debolezza che la sua coalizione presentava invitandolo a farsi parte attiva per riconsiderare alcune amicizie personali da noi ritenute esclusivamente di interesse, rivedere alcuni punti programmatici e migliorare ed allargare il quadro delle alleanze che lo sostenevano. Niente da fare; inascoltati completamente in quanto non persone attendibili. Il risultato però ci ha dato ragione, perchè bastava concludere l'ovvio e necessario accordo con Bandelli per avere la vittoria in tasca.
Abbiamo anche avuto modo di incontrare, da candidata, la Serracchiani. Una chiacchierata
veloce ma che ci ha fatto comprendere la qualità e la portata del personaggio. Preparata, attenta ai particolari, buona conoscitrice dei problemi della montagna, renziana di ferro. Questo ci ha incoraggiati per proporre la possibilità di un eventuale ragionamento comune per la futura scadenza elettorale del comune di Tolmezzo.
Iintanto il tempo corre veloce e si arriva subito alle
elezioni provinciali dove, invece, vince il Presidente uscente Fontanini.
Lo
sfidante Lerussi, seppur sconfitto, non si arrende e dichiara che continuerà la
sua battaglia per la soppressione dell’Ente, posizione che anche noi
condividiamo ma che non si presenterà di facile attuazione in quanto, oltre le
ovvie barricate dei politici eletti in quel consesso, l'eliminazione
dell'Istituzione dovrebbe anche prevedere una ristrutturazione complessiva del sistema dei comuni.
Intanto
si da il via ai pagamenti e finalmente, si dice, Province e Comuni potranno
onorare i loro debito con le imprese, finora rimaste insoddisfatte causa i
limiti del patto di stabilità.
Resta
il fatto che a conclusione di questa complessa ed articolata tornata elettorale
appaiono con nitida chiarezza due aspetti particolari che meritano un attento
approfondimento.
Il
primo è quello dei votanti. Pochi, molto pochi. Un scarsissima affluenza che è
stata pagata pesantemente da entrambi gli schieramenti in campo, in parte anche
determinata dal voto disgiunto. Non servono le lamentele di Tondo ed i paragoni
con il 2008 quando tutto il centrodestra volò, anche perché trascinato
dall’election day che, in quella stessa giornata, vide Berlusconi guidare
un’alleanza simile alle politiche. Tempi lontani e non più percorribili.
Tempi
comunque che all’ex presidente non sono serviti di monito ed insegnamento visto
che ha continuato a coltivare amicizie e rapporti con personaggi che hanno
contribuito fortemente alla sua caduta ed alla mancata elezione del suo fido in
Carnia Luigi Cacitti.
Alla
fine, leggendo i risultati senza attuare strane interpretazioni non sostenute
dai numeri, si evince con chiarezza che a perdere sono stati praticamente tutti
e che, anzi, molti sono quasi scomparsi dalla geografia politica, vedi la Lega
che non riesce a fare nemmeno il Gruppo. E non basta a giustificare questa
debacle la presenza ed il buon risultato dei grillini.
Inizia a venire a galla
lo scandalo dei rimborsi che vedrà coinvolti praticamente tutti i partiti.
Il
M5s cerca di trovare una sua dimensione mentre la Lega decapitata al vertice
arranca tra gli interessi personalistici
di Violino, l’incompatibilità di Mazzolini e la cacciata della Piccin per lo
scandalo dei rimborsi.
Intanto
il Governo respinge, giustamente, la Legge Omnibus che poco prima delle
elezione distribuiva centinaia di miglia di euro a pioggia su piccole e medie
realtà imprenditoriali. Un modo insomma per attirare voti. Una specie di Legge
“Mancia” (già il nome del parlamentare che la definisce è tutto un programma) di
cui abbiamo visto gli effeti negativi anche a Tolmezzo quando un consigliere leghista ha preteso che 100.000,00 euro di soldi pubblici venissero spesi per……. lasciamo perdere che è meglio. La distribuzione di soldi per favorire i centri di
potere locale è un sistema a cui abbiamo assistito per molti anni e che si è
rinnovato con estrema spregiudicatezza anche in piena campagna elettorale.
Intanto
anche il Regione si scatena la bagarre avviata da Calderoli contro il ministro
Kyenge
anche se, per fortuna, c’è qualcuno che si dissocia (Raggi) dichiarando
rabbiosamente e pubblicamente di “vergognarsi di essere un militante della
Lega”. L’assessore sacilese Gava e l’udinese Dordolo non si trattengono dal sparar “cazzate” e
mettono in difficoltà il partito che non vede l’ora di chiudere la penosa
vicenda anche se, sotto la cenere, cova il
desiderio di non archiviare frettolosamente quanto accaduto in quanto si intende colpire le aspettative
pordenonesi.
Frattanto
di frasi ed interventi infelici non ne mancano:tra le tante merita ricordare quelle di Gigli “Lo stipendio? Me lo
tengo tutto e non mi basta” e quella di Bianchi “i grillini sono gli unici a fare
opoposizione”.
Sempre nella Lega, l'ex presidente di Promotur Mazzolini,
giustamente, ha finito di fare il furbetto e viene estromesso, con i voti
determinanti dei grillini, dal consiglio regionale per ineleggibilità. Ormai, per
fortuna, non potrà nemmeno far più danni in Promotour dove comunque non è riuscito a sanare il bilancio dell'Ente. In compenso non sono mancate iniziative volte allo sviluppo ed alla sistemazione dell'organico.............dei dipendenti.
L’estate
passa tra le provocazioni di Fontanini ("I soldi per Pramollo usiamoli subito
per finire la ciclovia") che infastidiscono la senatrice De Monte, gli sfoghi di
Mazzolini ("espulso perché sono contro Pramollo") nei confronti di Marsilio e
sempre la De Monte ("si sono voluti vendicare perché difendo il territorio
montano"). Speriamo non attui la minaccia fatta sulla stampa locale e non si decida a scrivere un libro sulla sua esperienza
politica ("svelando tutti i retroscena e gli aneddoti di questi anni") perché
sarebbe veramente troppo per le nostre orecchie.
C’è molto caldo in questo agosto, e tutti
cercano l’invisibile Bocca che, molto probabilmente, si è sciolto al sole. E’
un “desaparecido” ma il posto sicuro chi lo tocca a Mister Geronzi?
Siamo in dirittura d'arrivo ed è giusto rilassarci un po'. Al prossimo appuntamento su Regione e.........Tolmezzo. Buona domenica a tutti.