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Quando si iniziano i lavori?


Sollecitare l'Amministrazione Comunale?
Un merito di Alleanza per Tolmezzo e non un fastidio per gli Amministratori.
Abbiamo letto con estremo piacere, sul Messaggero Veneto dello scorso 21 febbraio che, finalmente, l’autostazione delle corriere sarà ripulita e la  struttura dotata anche di un sistema di videosorveglianza.

Con piacere e tanta soddisfazione perché abbiamo preso atto che la nostra interrogazione , presentata al Sindaco Zearo ancora nel Consiglio Comunale del 26 novembre scorso, ha sortito l’effetto desiderato ed ha posto sia l’Amministrazione Comunale che la Comunità Montana di fronte alla necessità di approntare un intervento che riqualifichi quell’area cittadina.

Certo che  ragionare su tale importante e necessario intervento pubblico, per il quale le parti si sono impegnate a sottoscrivere rapidamente un protocollo d’intesa per la realizzazione di una serie di opere di miglioria, citando tale iniziativa come un “compenso alla SAF per i maggiori costi che questa dovrà sostenere per le modifiche alla viabilità introdotte dalla variante del Piano del Traffico” appare per lo meno maldestro sul piano politico e dell’immagine per gli Enti interessati.

Cosa vuol dire? Che se non ci fosse stata la variante non si sarebbe fatto niente?
Ma se la struttura era in quelle condizioni  di degrado, abbandono e sporcizia che noi  ben dettagliatamente abbiamo descritto in sede consigliare non c’era altro da fare che mettersi al lavoro, senza pensare minimamente ai maggiori chilometri a carico del  gestore.

La parte più onerosa è posta a carico della Comunità che si è impegnata anche a mantenere una costante manutenzione ordinaria della struttura. Meriterebbe un chiarimento invece quel “tramite contributo ad un’associazione di promozione sociale”, perché le cose, visto che vanno fatte e mantenute, è meglio farle in assoluta trasparenza e chiarezza per tutti.

L’impegno temporale dei lavori  è stato fissato entro il giugno di questo anno.
Siamo fiduciosi e convinti che, questa volta, fatti e tempi saranno pienamente rispettati. Non siamo forse in campagna elettorale?
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Lavorare per sentirsi al centro di una storia che va avanti!

Tutto tranquillo in casa Friuli-Venezia Giulia?

Riprendiamo la nostra veloce chiacchierata guardando a cosa è successo in casa dell’UDC. Il segretario regionale  Zappalà, fatto fuori il suo vice Anzolini lancia, anche in regione, una veloce corsa alla distruzione completa del partito di Casini, presto imitato dallo stesso leader nazionale. Da quell’agosto inizia così  la lenta agonia e fine del progetto dell'auspicato e sollecitato "grande centro", anche se molti ancora ne sono attori inconsapevoli.

Sono trascorsi ormai cento giorni di vita della Giunta Serracchiani e qualche somma e sottrazione bisogna pur farla. Specie sulla politica adottata in materia di attività produttive, partendo dalla considerazione che si tratta di uno dei settori più delicati per il FVG in questa congiuntura di lunga e pesante crisi economica. Il nostro sistema produttivo presenta un ulteriore aggravamento delle difficoltà, in particolare per quanto concerne la quasi impossibilità di trovare lavoro per imprese strette da una stagnazione dei mercati interni e dalla difficoltà di operare nei mercati esteri, alcuni dei quali in forte espansione. La nostra è una realtà fatta da una miriade di piccolissime imprese, che hanno dato e danno lavoro a tantissime persone, ma che sono sottodimensionate per affrontare i nuovi mercati. La risposta potrebbe essere quella della creazione di “reti d’imprese”, che potrebbe favorire la competitività, la capacità di far sistema, di ottenere economie di scala, di raggiungere risultati che in solitudine non si possono raggiungere. Ma l’assessore alle attività produttive dedica il suo tempo ad incontri per spiegare a tutti la sua visione del mondo, ma non spende una parola concreta sulla legge approvata a suo tempo dall’ex Tondo e da tanti ritenuta estremamente valida.

Con il “Decreto del Fare”, intanto, la Regione porta a casa 45 milioni utili per le infrastrutture regionali. Con questi soldi si potrà pensare a velocizzare la tratta Venezia - Trieste, al recupero strutturale della grande viabilità triestina, al superamento del collo di bottiglia ed al raddoppio della linea di circonvallazione del nodo ferro viario di Udine. Poi si ragionerà per trovare altri 100 milioni per l’ampliamento dell’A4. Un bel lavoro in prospettiva, se la burocrazia lo permetterà

Nel mentre si sprecano gli attacchi al “senatore invisibile” (il pidiellino Bocca, sparito letteralmente dalla regione che gli ha garantito il seggio blindato ed alla quale ha fatto solamente promesse sempre disattese), l’economia regionale vive l’incubo dei “capannoni vuoti” e non riesce a produrre alcun progetto industriale, mentre si continua a delocalizzare, che prefiguri un modello economico nuovo che non  guardi a brevi periodi e sappia risolvere i veri problemi strutturali che stanno decimando la capacità economica del Paese.

Intanto continua il valzer delle poltrone  nelle società partecipate con, in aggiunta ai soliti.......... nomi, anche quelli dei direttori che saranno protagonisti della sceneggiata che la politica sia appresta a mandare in onda per occupare le poltrone più alte nella piramide amministrativa del FVG, compresa quella, più alta di tutte,  del Direttore Generale. Tra aspirazioni personali, desiderio di potere e voglia di denaro (anche se un qualche piccolo taglio agli stipendi viene fatto) anche la nostra Regione cerca di non farsi mancare niente.

Negli ospedali burocrazia, pagelle ed incentivi la fanno da padrona in questa calda estate di agosto. Nomine e riforme, invece, il programma previsto per l’autunno, assieme al futuro delle province che la Presidente intende chiudere, come i tanti altri enti intermedi, da lei spesso dichiarati inutili e "clientelari". Ma serve mettere  i commissari…..a vita se poi non si procede a livello nazionale con le riforme?

Nel frattempo la Savino disconosce la grave situazione in cui versano gli immigrati del Cie di Gradisca e respinge fermamente la richiesta della Serracchiani di abolire il reato di immigrazione clandestina. Tutto ciò  mentre il consigliere regionale del PDL, Novelli, scrive alla Kyenge che, come ministro, “non lo rappresenta”.

La Presidente invece cerca un dialogo con Roma e in molti le attribuiscono il grande merito di aver fatto capire al Governo Nazionale che fare i nostri interessi (purtroppo solo nel campo delle infrastrutture)  significa anche fare gli interessi della Nazione.

Intanto la consigliera leghista Piccin finisce sotto la lente d’ingrandimento del p.m. Frezza per aver dato consulenze “bizzarre” al suo fidanzato e tale situazione provoca una profonda spaccatura all’interno del suo Partito regionale.

Ma, alla fine, tutto viene risucchiato dal fatto che il potenziale dei redditi percepiti è tale che finisce per unire i furbi ai corrotti ed i disonesti agli onesti. Il clan non si suicida al suo interno.
Continua il tiramolla su Pramollo, convinti che tale possibilità possa dare rilancio a tutto il turismo regionale, mentre per lo Zoncolan ogni cosa rimane ferma. L’unico polo turistico veramente produttivo si vede ancora al palo e non trova premiata la sua fatica ed il suo impegno  volto a tutelare anche economicamente gli interessi dei cittadini.

In questo autunno, fatto esclusivamente di dichiarazioni senza costrutto, spende le sue parole anche il Presidente della Camera di Commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo: “guardare sempre avanti e valorizzare il sistema produttivo per agganciare la ripresa”. Parole, solo parole che auspicano una sinergia con la Regione ma che gli assicurano  ancora 5 anni di guida alla CCIAA provinciale. Lui afferma che si attende dalla Giunta Regionale stimoli, idee ed aperture mentre, come struttura, mette a disposizione delle imprese un interlocutore burocraticamente snello e vicino agli imprenditori che si sentono abbandonati. Spinge sul “made in Italy”, quale momento catalizzatore della possibile ripresa; vedremo quali proposte innovative saprà predisporre per rilanciare l’attività in FVG.

Intanto Not diventa Commissario della Comunità Montana della Carnia. Un punto a favore del consigliere Marsilio che deve togliersi qualche sassolino dalla scarpe per il fatto del mancato assessorato. Ma chi è Lino Not? Quali e quanti  meriti ha acquisito oltre a quelli di essere un fido del consigliere regionale? Una fattispecie di quello che, nel recente passato, è stato  il giovane  Riolino per Cacitti. Nemmeno un barone: solamente un valvassore o valvassino. Ma con in più tanta e tanta furbizia: mentre con Commissario Zearo il Governatore Tondo aveva chiuso tutti i rubinetti, a lui i soldi arrivano ed alcuni problemi possono essere affrontati e risolti. Bravi, anche se, in questo modo, si farà comunque ben poca strada. Si potrà però essere sicuri di non avere nessuno che intralci il cammino programmato.

Diverte, in autunno, leggere che non esiste un dato certo sulle buste paga dei consiglieri

regionali. Tutti riducono, spesso  a parole (salvo i grillini), ma l’ente  risparmia ben poco in concreto. Noi diciamo che bastano molti soldi di meno e che non condividiamo quanto un consigliere regionale locale aveva dichiarato, tempo fa, in un bar di Tolmezzo. Si era allora a discutere  su una proposta del Governo Monti, incentrata sui costi della politica, intesa a portare il compenso  a 3.500,00 meuro netti e, costui, si era espresso più o meno così:“ma chi cazzo vorrà fare questo lavoro per queste quattro lire”. Lavoro ? Quattro lire? Evviva il concetto di servizio!!  Ma andate ancora una volta a fanculo!!


Noi diciamo che quando un politico regionale è spesato dei costi vivi sostenuti dal risiedere fuori sede (visto che tutto il resto lo paghiamo noi cittadini, alla voce costi amministrativi e di gestione per il funzionamento degli organi democratici regionali) anche quella cifra può essere più che sufficiente.

Ed arriviamo alla riforma Telesca con l’istituzione di una consulta Regionale per la Sanità e l’abrogazione della Legge 25 voluta a suo tempo  dalla giunta Tondo.

Scopa nuova, scopa tutto. Così almeno si dice. Comunque tutte le parole sono bellissime, specie quella sulla “centralità della persona”. Vedremo poi a cosa tutto questo si ridurrà: probabilmente al solito taglio orizzontale dei servizi a favore dei cittadini e senza alcuna verifica dei disastri che tale iniziativa causerà al territorio ed alle are più disagiate.

In compenso, per le province, ad ottobre 2013 si è ancora al palo mentre chi siede su quelle “careghe” chiede un referendum popolare a difesa dell’Istituzione. E chi li tocca!!!

Anche in regione Renzi ha il suo esercito di fedeli, a cominciare dal Governatore, che puntano ad una leadership forte e che guardi avanti. Basta con giochini, interessi personali e correnti personalistiche – dicono – la politica deve assumere scelte coraggiose e per far questo non deve contrattare continuamente per avere puntelli esterni. Ormai oggi siamo arrivati al dunque di un lungo ma calcolato percorso: Renzi è Segretario del più grande Partito ed è Presidente del Consiglio dei Ministri. Nelle sue mani un potere notevole, sostenuto dal popolo se saprà governare sulla base di quanto ha affermato e promesso al Paese, altrimenti un fallimento totale e generazionale che non potrà che portarci ad altra soluzione che non sia le elezioni.

In mezzo a tutto questo marasma anche una nota folcloristica apparsa sui libri di testo delle

scuole elementari: “I friulani? Popolo di spazzacamini”!!? Con l’aggiunta che in FVG si produce il Pinot ed il Soave oltre alla paprica. Per fortuna che il titolo del libro di testo scolastico è: “Il giardino dei saperi”. Che non sia il frutto del pensare e sapere della Gelmini?.

Nel frattempo si continua a dire di tutto e di più. Una delle parole "chiave" è: “Si esce dalla crisi solo aumentando i consumi”. Veramente la scoperta dell’acqua calda.

Continua la “bagarre” sul quantum. I grillini chiedono massimo due mandati anche per i consiglieri regionali e lamentano che i vitalizi, per gli ex deputati del FVG che percepiscono pensioni d’oro, costa “un pacco” ai cittadini. E ciò mentre nella nostra regione quasi la metà dei trattamenti pensionistici è sotto i 550,00 euro ed appena il 28% oscilla tra i 500,00 ed i 1.000,00 euro mensili. Se solamente pensiamo ai costi medi per le utenze ed il riscaldamento viene da suicidarsi. Ma tutti guardano, compiangono, sottolineano, si impegnano ma, alla fine, a loro non gliene “fotte un beneamato c....”. Loro stanno bene e.…..in culo alla balena.

Mister Geronzi
Mentre il PD si avvia verso i congressi del febbraio 2014, l’ex Tondo riunisce i suoi e pensa a cosa fare per i prossimi mesi. E’ un avvio stentato il suo ed i successivi passi sono difficili  da immaginare anche se, una sua adesione alla nuova FI appare quasi scontata. Mai lasciare la strada vecchia e conosciuta  per una nuova e piena di possibili sorprese.

L’autostrada aumenta ed i pedaggi vanno alle stelle. Chiedetevi chi pagherà la terza corsia? Nessuna agevolazione per i possessori di telepass. Una volta si pagava poco, al casello c’era l’omino che incassava il denaro ma costava, la manutenzione era ottima. Ora, di tutto questo, è rimasta solamente una buona manutenzione ma sia paga tanto, tanto di più. E’ una vergogna e viene il desiderio di boicottare il pedaggio autostradale.

Bellissima l’idea della Task-Force per tagliare gli sprechi della Regione. Visto il calo (ovvio, dato che soldi non ci sono) delle entrate bisogna controllare urgentemente la gestione, tappare i buchi del sistema parapubblico, in attesa delle riforme strutturali, ed allora…….si partorisce un ulteriore costo regionale. Un servizio regionale ad hoc, un’Agenzia snella dotata di forte autonomia ed a ciò orientata. Bello sarà vedere i nomi dei partecipanti a questa nuova e sicuramente lauta mensa pubblica.

Per l’Ater si torna invece alle 5 Aziende, azzerando la riforma Tondo. Bella pensata della Santoro: per comunque ridurre i costi non più un CdA per ogni Azienda, nemmeno un CdA ridottissimo nel numero (3), ma l’amministratore unico. Così il ”designatore” dell’incarico diventerà automaticamente anche padrone della edilizia pubblica, con tutto quello che ne consegue e che voi potete immaginare in termini di potere e controllo. Per noi Amministratori unici e Commissari vuol dire riduzione di democrazia. Viva dunque la democrazia centralizzata.

Intanto il PD, nella paritetica, va in crisi sul nome di Illy che, saggiamente, si ritira lasciando il passo a Coen e Strizzolo (gli anni passano, i partiti si cambiano ma i nomi restano sempre gli stessi, purtroppo). Mai dire mai. Spunta allora il nome di Rosato accanto ad un buon usato: Ferruccio Saro. Al Corecom invece Marzini, anche lui uno buono per diverse stagioni.

Chiudiamo il 2013 con la fine, da tempo annunciata, dell’UDC. Anzolini sfiducia il segretario regionale che continua a parlare di un “partito vivo”. La verità è che l’UDC è stato annientato prima di tutto dalle decisione alternanti ed ondivaghe di Casini  oltre che da una sua personale valutazione errata della strategia  politica da tenere. Personalmente comunque è riuscito a tenersi a galla perché, da furbone e maneggione qual'è, è sempre riuscito a trovare "l’ingenuotto" di turno da far cadere in tranello. Chi non c’è cascato invece sono le sue ex signore che hanno provveduto, chi prima e chi dopo, a sistemarlo per le feste mettendo in luce una sua vita personale da vero…..cattolico professante.

Chiudiamo la chiacchierata sugli avvenimenti regionali  con l’indicazione che, comunque sia, qualche piccolo segnale la giunta Serracchiani l’ha dato. Un po’ di costi sono calati, assessori e consiglieri hanno fatto una piccola dieta dimagrante, ma poco altro. Molta invece la sua presenza nei “media” e sempre con buon successo. Con questo percorso e questa immagine la Presidente è pronta per Roma, sia a livello di Partito che….di Governo.
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CONFESSIONI DI UN CATTOLICO...


...politicamente scorretto!


CONFESSIONE n°1 : Confesso una grave colpa: lo scorso giovedì sera non ho visto il festival di Sanremo.
Lo so, non è politicamente corretto, ma sono fatto così: non sono perfetto e anch’io talvolta sbaglio.
Ed infatti ho sbagliato il giorno dopo, quando diversi amici mi hanno chiesto un parere sull’intervento della prima donna del pensiero politically correct, la signora Luciana Littizzetto, in prima serata a Sanremo, il tempio della musica (?) italiana ed io – sbagliando, appunto – ho
cliccato su youtube e ho ascoltato il famoso sermone sulla BELLEZZA.

CONFESSIONE n°2 : Vi confesso che dei circa 15 minuti di monologo, tolte le solite, scontate, povere battute volgarotte (chissà perché bisogna essere più o meno volgari per far ridere!), la mia attenzione è caduta su quei pochi minuti in cui la sioreta si è lanciata in un elogio alla bellezza.

CONFESSIONE n°3:
Confesso di essere rimasto senza parole nell’ascoltare ciò che la Lucianona nazionale raccontava. Non credevo alle mie orecchie.
Ho sentito dalla sua voce che “la bellezza non è perfezione…. Che la cosa bella di questo mondo è che siamo tutti diversi… Che un mondo di uguali è un incubo: è il nazismo che
ammazzava i deboli e i diversi… La bellezza è Zeb un bambino di 5 anni Down che fa il modello.. che i bambini con la sindrome di Down sono dei bambini non delle sindromi”. Ho sentito l’invito a Ferrero a prendere Zeb o un altro Down per gli spot per la nutella…
 

CONFESSIONE n°4:
Vi confesso che non me l’aspettavo. Non mi aspettavo tanta profondità. E come si fa a non essere d’accordo con big Luciana. Chi di noi brutticelli non ha avuto un sussulto di orgoglio nel sentire certe affermazioni! E’ stato come un pugno in faccia a freddo. Ma fortunatamente mi sono risvegliato… Vi immaginate una pubblicità con “No Bisco? No party!”
 

CONFESSIONE n°5:
Confesso: mi è montato su un nervoso… Ma, mi son chiesto, è la stessa Luciana Littizzetto

che nel corso di questi anni ha difeso - in nome ovviamente della libertà di scelta della donna – il diritto delle stesse ad abortire i bambini affetti da sindrome di Down? E come mai questi bambini sono belli al punto da parlarne a Sanremo quando nascono, ma sono un grumo di cellule (dalla definizione di una grande amico della premiata ditta Fazio-Littizzetto) che si possono eliminare quando ancora sono in utero? Non sono forse lastessa persona?
Ma è la stessa Luciana Littizzetto che mentre ieri sera(giustamente) denunciava l’orrore del nazismo che uccideva i deboli e i diversi, in questi anni è stata paladina di quella corrente di pensiero che per i gravi disabili come le persone in stato vegetativo persistente è giusto sospendere l’alimentazione perché una vita così non è una vita degna di esserevissuta? E poi il suo collega Fazio è lo stesso Fazio che insieme a Saviano alcuni anni fa in ‘altra trasmissione politically correct non ha lasciato spazio alle famiglie dei malati in stato vegetativo... Non
sono belli anche quelli? Non è vita?
 

CONFESSIONE n°6 :
Lo ammetto: sono un cattolico in S.P.E. (servizio permanente effettivo) ma sono un peccatore. E poiché la Misericordia Divina è certamente più grande della mia capacità di perdono, vi confesso che spero vivamente che, per Luciana Littizzetto, ciò che ha detto possa essere l’inizio di una vita nuova.
 

Ed è per questo che mi è venuto in mente uno straordinario passaggio che avevo letto sulla Bellezza di Giovanni Paolo II parlando nel 199 agli artisti e che qui vi riporto perché rimette realmente al centro della riflessione il significato vero di Bellezza:
 

Scrive un noto poeta polacco, Cyprian Norwid: « La bellezza è per entusiasmare al lavoro, il lavoro è per risorgere »...
Il tema della bellezza è qualificante per un discorso sull'arte. Esso si è già affacciato, quando ho sottolineato lo sguardo compiaciuto di Dio di fronte alla creazione. Nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, Dio vide anche che era cosa bella. Il rapporto tra buono e bello suscita riflessioni stimolanti. La bellezza è in un certo senso l'espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza…… La bellezza che trasmetterete alle generazioni di domani sia tale da destare in esse lo stupore!
Di fronte alla sacralità della vita e dell'essere umano, di fronte alle meraviglie dell'universo,
l'unico atteggiamento adeguato è quello dello stupore.
Da qui, dallo stupore, potrà scaturire quell'entusiasmo di cui parla Norwid nella poesia a cui mi riferivo all'inizio. Di questo entusiasmo hanno bisogno gli uomini di oggi e di domani per affrontare e superare le sfide cruciali che si annunciano all'orizzonte. Grazie ad esso l'umanità, dopo ogni smarrimento, potrà ancora rialzarsi e riprendere il suo cammino. In questo senso è stato detto con profonda intuizione che « la bellezza salverà il mondo ».

 

La bellezza è cifra del mistero e richiamo al trascendente. E invito a gustare la vita e a sognare il futuro. Per questo la bellezza delle cose create non può appagare, e suscita quell'arcana nostalgia di Dio che un innamorato del bello come sant'Agostino ha saputo interpretare con accenti ineguagliabili: « Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato! ».
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Salvare la nostra "Specialità"



Care amiche e cari amici,
riprendiamo il nostro discorso dando una veloce scorsa a quanto  è successo in questo   2013 nella nostra Regione.

Le elezioni segnano la sconfitta sul filo di lana del Presidente uscente Tondo ed affidano il governo regionale alla sfidante Serracchiani ed alla sua squadra, al cui interno c'è la grande affermazione personale di Sergio Bolzonello che, con oltre 9.000 preferenze, straccia ogni record e diventa il nuovo Vice Presidente. Una vittoria, quella della Serracchiani, inserita in un panorama nazionale col PD vicino alla scissione e che ridà fiducia all'elettorato di sinistra che vede in Renzi e nella sua referente in Regione  una forte speranza di governo e di guida rinnovata del Paese. 

In Carnia il più votato è Marsilio, ma non riceverà alcun assessorato dalla Presidente che avoca a se l'incarico per la montagna. Importante il  risultato ottenuto dal gemonese  Revelant che batte Cacitti e conquista il seggio regionale. Il grande sconfitto è Renzo Tondo, che ha perso alla grande a Trieste, laddove 5 anni prima aveva vinto senza discussioni.

Prima del voto regionale, nell'ultimo incontro avuto con il Governatore Tondo, dove peraltro noi, non essendo presenti con alcun candidato abbiamo lasciato liberi i nostri amici di votare secondo la loro sensibilità, avevamo provveduto a segnalargli, attraverso un documento politico consegnato a mano,  i punti di debolezza che la sua coalizione presentava invitandolo a farsi parte attiva per riconsiderare alcune amicizie personali da noi ritenute esclusivamente di interesse,  rivedere alcuni punti programmatici e migliorare ed allargare il quadro delle alleanze che lo sostenevano. Niente da fare; inascoltati completamente in quanto non persone attendibili. Il risultato però ci ha dato ragione, perchè bastava concludere l'ovvio e necessario accordo con Bandelli per avere la vittoria in tasca.

Abbiamo anche avuto modo di incontrare, da candidata, la Serracchiani. Una chiacchierata
veloce ma che ci ha fatto comprendere la qualità e la portata del personaggio. Preparata, attenta ai particolari, buona conoscitrice dei problemi della montagna, renziana di ferro. Questo ci ha incoraggiati per proporre la possibilità di un eventuale ragionamento comune per la futura scadenza elettorale del comune di Tolmezzo.

Iintanto il tempo corre veloce e si arriva subito alle
elezioni provinciali dove, invece, vince il Presidente uscente Fontanini.

Lo sfidante Lerussi, seppur sconfitto, non si arrende e dichiara che continuerà la sua battaglia per la soppressione dell’Ente, posizione che anche noi condividiamo ma che non si presenterà di facile attuazione in quanto, oltre le ovvie barricate dei politici eletti in quel consesso, l'eliminazione dell'Istituzione dovrebbe anche prevedere una ristrutturazione complessiva del sistema dei comuni.

Intanto si da il via ai pagamenti e finalmente, si dice, Province e Comuni potranno onorare i loro debito con le imprese, finora rimaste insoddisfatte causa i limiti del patto di stabilità.

Resta il fatto che a conclusione di questa complessa ed articolata tornata elettorale appaiono con nitida chiarezza due aspetti particolari che meritano un attento approfondimento.

Il primo è quello dei votanti. Pochi, molto pochi. Un scarsissima affluenza che è stata pagata pesantemente da entrambi gli schieramenti in campo, in parte anche determinata dal voto disgiunto. Non servono le lamentele di Tondo ed i paragoni con il 2008 quando tutto il centrodestra volò, anche perché trascinato dall’election day che, in quella stessa giornata, vide Berlusconi guidare un’alleanza simile alle politiche. Tempi lontani e non più percorribili. 

Tempi comunque che all’ex presidente non sono serviti di monito ed insegnamento visto che ha continuato a coltivare amicizie e rapporti con personaggi che hanno contribuito fortemente alla sua caduta ed alla mancata elezione del suo fido in Carnia Luigi Cacitti.

Alla fine, leggendo i risultati senza attuare strane interpretazioni non sostenute dai numeri, si evince con chiarezza che a perdere sono stati praticamente tutti e che, anzi, molti sono quasi scomparsi dalla geografia politica, vedi la Lega che non riesce a fare nemmeno il Gruppo. E non basta a giustificare questa debacle la presenza ed il buon risultato dei grillini.

Inizia a venire a galla lo scandalo dei rimborsi che vedrà coinvolti praticamente tutti i partiti.

Il M5s cerca di trovare una sua dimensione mentre la Lega decapitata al vertice arranca tra gli  interessi personalistici di Violino, l’incompatibilità di Mazzolini e la cacciata della Piccin per lo scandalo dei rimborsi.

Intanto il Governo respinge, giustamente, la Legge Omnibus che poco prima delle elezione distribuiva centinaia di miglia di euro a pioggia su piccole e medie realtà imprenditoriali. Un modo insomma per attirare voti. Una specie di Legge “Mancia” (già il nome del parlamentare che la definisce è tutto un programma) di cui abbiamo visto gli effeti negativi anche a Tolmezzo quando un consigliere leghista  ha preteso che 100.000,00 euro di soldi pubblici venissero spesi per……. lasciamo perdere che è meglio. La distribuzione di soldi per favorire i centri di potere locale è un sistema a cui abbiamo assistito per molti anni e che si è rinnovato con estrema spregiudicatezza anche in piena campagna elettorale.

Intanto anche il Regione si scatena la bagarre avviata da Calderoli contro il ministro Kyenge
anche se, per fortuna, c’è qualcuno che si dissocia (Raggi) dichiarando rabbiosamente e pubblicamente di “vergognarsi di essere un militante della Lega”. L’assessore sacilese Gava e l’udinese Dordolo  non si trattengono dal sparar “cazzate” e mettono in difficoltà il partito che non vede l’ora di chiudere la penosa vicenda anche  se, sotto la cenere, cova il desiderio di non archiviare frettolosamente quanto accaduto  in quanto si intende colpire le aspettative pordenonesi.

Frattanto di frasi ed interventi infelici non ne mancano:tra le tante merita ricordare quelle di Gigli “Lo stipendio? Me lo tengo tutto e non mi basta”  e quella  di Bianchi “i grillini sono gli unici a fare opoposizione”.

Sempre nella Lega, l'ex presidente di Promotur Mazzolini, giustamente, ha finito di fare il furbetto e viene estromesso, con i voti determinanti dei grillini, dal consiglio regionale per ineleggibilità. Ormai, per fortuna, non potrà nemmeno far più danni in Promotour dove comunque non è riuscito a sanare il  bilancio dell'Ente. In compenso non sono mancate iniziative volte allo sviluppo ed alla sistemazione dell'organico.............dei dipendenti.

L’estate passa tra le provocazioni di Fontanini ("I soldi per Pramollo usiamoli subito per finire la ciclovia") che infastidiscono la senatrice De Monte, gli sfoghi di Mazzolini ("espulso perché sono contro Pramollo") nei confronti di Marsilio e sempre la De Monte ("si sono voluti vendicare perché difendo il territorio montano"). Speriamo non attui la minaccia fatta sulla stampa locale e non si decida a scrivere un libro sulla sua esperienza politica ("svelando tutti i retroscena e gli aneddoti di questi anni") perché sarebbe veramente troppo per le nostre orecchie.
 
C’è molto caldo in questo agosto,  e tutti cercano l’invisibile Bocca che, molto probabilmente, si è sciolto al sole. E’ un “desaparecido” ma il posto sicuro chi lo tocca a Mister Geronzi?
 
Siamo in dirittura d'arrivo ed è giusto rilassarci un po'. Al prossimo appuntamento su Regione e.........Tolmezzo.  Buona domenica a tutti.







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In difesa dei servizi in montagna

Cari amici,

riportiamo qui di seguito il comunicato stampa emesso dal nostro Coordinamento a fronte della difficile situazione  che sta vivendo  l'Azienda Sanitaria n, 3.
COMUNICATO STAMPA

Alleanza per Tolmezzo manifesta la propria preoccupazione a fronte dei tagli al bilancio sanitario praticati dall’attuale amministrazione regionale che andranno ad incidere in maniera considerevole anche sull’Azienda Sanitaria n. 3 “Alto Friuli” non solo per i servizi sanitari ma anche per quelli esternalizzati, come le pulizie degli ospedali.

Tale politica economica rischia concretamente di privare o comunque indebolire fortemente le strutture sanitarie presenti in zona e quindi i nosocomi di Tolmezzo e Gemona del Friuli.

Ciò penalizzerebbe ulteriormente il territorio dell’Alto Friuli che ultimamente ha già avuto delle ricadute negative a riguardo dei servizi alle persone,  non da ultimo la chiusura del Tribunale di Tolmezzo.

Riteniamo che il Servizio Sanitario Regionale deve farsi prossimo al cittadino ed a maggior ragione per la parte di popolazione che già vive in situazioni orografiche particolarmente svantaggiate, pur essendo trattate da un punto di vista fiscale alla stessa stregua degli abitanti di altri territori regionale maggiormente serviti.

Ciò si esplica nell’ambito di una giustizia sociale della quale una  amministrazione attenta deve tenerne debita considerazione nelle scelte che compie

Alleanza per Tolmezzo, per questi motivi, si impegnerà affinchè i presidi sanitari dell’Alto Friuli vengano mantenuti con tutte le attuali strutture operative. 

Alleanza per Tolmezzo

Il Coordinamento

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Cittadino! Riprenditi il tuo ruolo.

CRESCITA E LAVORO NON DEVONO ESSERE UN SOGNO!

Carissimi amici,
siamo ormai giunti ai giorni nostri e la situazione dell'Italia non appare per nulla cambiata in meglio. Accanto ai mali cronici ed i malesseri storici la Nazione vive un profondo distacco tra la politica, con i suoi partiti ed i suoi rappresentanti,  ed il Paese reale.
Tutti questi politici inetti, i capi dei partiti completamente staccati dalla realtà del Paese hanno provato irrefutabilmente che la possibilità di poter disporre anche di grandi maggioranze è di per sè poco significativa e sufficiente, se non accompagnata da genialità, a salvare l'Italia dall'abisso che le sta difronte.
Infatti, come si usa dire, tutte le cave del miglior marmo di Carrara non sono capaci di creare da sè un Fidia o un Michelangelo.

Mille cose devono cambiare, gli italiano dovranno fare ancora tanti sacrifici, ma niente potrà più essere accettato dal popolo se, prima di tutto, non sarà in grado di superare l'indignazione che prova nei confronti delle ruberie dei partiti e dei politici e  della debolezza e della incapacità dei governi democratici che si sono succeduti in questi anni.
Quaranta anni fa erano i sogni a riempire le strade, oggi la loro mancanza.
E' vero, si deve lavorare di più e meglio per produrre e crescere in Europa. E'vero,  non si possono avere servizi sociali nordeuropei e comportamenti fiscali nordafricani, ma è anche vero che il Paese non può assistere costantemente alla sua devastazione sociale ed economica da parte di chi dovrebbe condurlo ad un nuovo "Rinascimento".

Cosa sta succedendo nel Paese all'interno delle diverse categorie sociali



Il lavoro resta un sogno.
Posto fisso addio: in Italia, benché molto ambito rimane sempre più un miraggio. Soprattutto per i giovani. «Il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2013 è infatti diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%). Il fenomeno ha riguardato soprattutto i lavoratori under 30, diminuiti del 9,4%». Emerge dal Rapporto sulla coesione sociale.

Salari al palo
E, se il lavoro fisso continua a diminuire, i salari restano praticamente al palo. Nel 2012 infatti la retribuzione mensile netta risulta pari a 1.304 euro per i lavoratori italiani e a 968 per gli stranieri, praticamente identica a un anno prima: 4 euro in più per i nostri connazionali, e addirittura 18 euro in meno per gli stranieri, sempre secondo quanto rivela il rapporto curato dall’Istat, dall’Inps e dal ministero del Lavoro.

Intanto i giovani non trovano lavoro.

La disoccupazione, in generale, raggiunge livelli di primato mentre quella giovanile esplode in maniera a dir poco pazzesca: oltre il 40%. 
I precari aumentano a vista d'occhio e non hanno speranza, "color che son sospesi" si preparano a morire di fame o a chiedere aiuto alla Caritas, le ore di cassa integrazione raggiungono livelli inaccettabili ed incidono in maniera pesante sull'INPS. Ma nessuno pensa ad alcuna soluzione che risani le casse e risolva in via definitiva tale situazione. 
Ci sono soluzioni, basta volerle. Se lo Stato deve spendere spenda per dare lavoro e non per sostenere posizioni che diventano anche di comodo vista che la maggior parte dei cassaintegrati lavora in nero e si prepara, per quando l'intervento pubblico finirà. comunque un attività alternativa spesso fuori dalle regole. "Bisogna pur vivere e mangiare", è la comune giustificazione.


Ed allora perchè  non rilanciare l'aspetto storico-culturale, artistico, paesaggistico, agro-alimentare e vinicolo, turistico di cui l'Italia è così ricca. Ne abbiamo di lavoro da fare.Pensate, come esempio, solo a Pompei (ricca di tesori artistici e di......uscieri che nemmeno pensano di alzare il loro culo dalla sedia, sulla quale dormicchiano tutto il giorno, per almeno pulire quella sporcizia che è sotto gli occhi di tutti. Mandiamoli a casa e diamo lavoro e paghiamo chi vuole lavorare) che sprofonda e crolla poco a poco e noi non siamo in grado nemmeno di spendere i 105 milioni messi a disposizione dall'Unione Europea. Sono ormai trascorsi due anni dalla concessione del finanziamento e praticamente non si è fatto niente. E, come Pompei, di tesori da sistemare in Italia ne abbiamo finchè si vuole.

I pensionati sono allo stremo

A stare peggio sono i pensionati,   dei quali quasi uno su due, il 46,3%, ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro lordi al mese; il 38,6% ne percepisce uno tra 1.000 e 2.000 euro. In totale, dunque, l’84,9% ha redditi pensionistici inferiori ai 2.000 euro lordi. Solo il 15,1% supera i 2.000 euro.
  
Non si possono  ridurre le pensioni d'oro - dicono i nostri bravi - ma, considerare non adeguabili, perchè ricche, pensioni di importo netto compreso entro i 2000 euro, questo sì. Visto cosa costa oggi la vita e cosa oggi deve fare il pensionato per sostenere la sua famiglia e quella dei figli e nipoti, è veramente vergognoso.

La proposta avanzata dall'on. Meloni (con la quale certamente noi non ci confondiamo) appare però estremamente sensata ed equa. Fino ad euro 5000 netti mensili tutto rimane inalterato. Oltre, e sulla differenza, il pensionato percepisce il "quantum" che gli aspetta solo in presenza di contributi  effettivamente pagati. Il Paese ne ricaverebbe un grande beneficio, e non solo d'immagine. Pensiamo, fra i tantissimi casi, per esempio, ai tanti contributi fittizi,   attribuiti ai gradi dell'esercito in prossimità della pensione . Grida vendetta al cielo vedere colonelli andare in pensione con i grado virtuale, ma reale economicamente, di generali . Ma non sono i soli . Sono sempre in buona compagnia con altri strati di privilegiati. 
Come i magistrati, ai quali  è stata autorizzata dall'alta Corte l'adeguamento del già lauto e notevole stipendio statale (unica professione tra i dipendenti statali, o meglio casta) con una motivazione assolutamente impresentabile.

Immigrazione: un dramma umano.

Mentre tante altre Nazioni, Cina in testa, crescono a dismisura e mettono in crisi l'economia mondiale, l'Italia vive la tragedia dell'immigrazione proveniente, in particolare, dai Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, ma non solo.

E' un immigrazione selvaggia, drammatica, che ci vede praticamente soli a fare fronte a questa catastrofe sociale, con una Europa sorda e dal cuore duro.

Questa povera gente si attende una terra promessa ma trova terre matrigne.

Si muore in  mare per un miraggio e chi arriva a sbarcare sulle coste italiane vede diventare il suo viaggio della speranza verso una terra promessa  una sofferenza. Una terra che ormai ha ben poco da dare e che la sola cosa che gli può assicurare è quella di fare una vita di miseria o di delinquenza.

Unici a guadagnarci, in questo tragico traffico umano, i maledetti mercanti della morte.
Il grido " VERGOGNA" lanciato da Papa Francesco deve scuotere finalmente i governanti di questa Europa insensibile verso la povertà e porre al centro dell'attenzione l'uomo come elemento unico e fondamentale per ogni processo di crescita e di sviluppo sociale ed economico.

La carità non è una prospettiva di vita. 
Aiutiamoli piuttosto nei loro paesi ed integriamo, nel rispetto assoluto delle nostre leggi, della nostra cultura e della nostra storia  quantità compatibili di persone che possano vivere e lavorare e che vogliano....diventare italiani. L'Inghilterra (Londra in particolare) è l'esempio europeo di come la multietnicità sia un valore aggiunto e non un demone da combattere. Impariamo senza paura.



E cosa succede intanto con i nostri "Tesori Pubblici"?

Il governo da il via alla privatizzazione di importanti aziende statali con un unico obiettivo: 

FARE CASSA!

Si tratta di una cessione di quote non di controllo che punta a far entrare nelle casse dello Stato  una cifra tra i 10 ed i 12 miliardi di euro di cui, solamente la metà servirà a ridurre il debito pubblico mentre, l'altra parte, dovrebbe rifinanziare la Cassa Depositi e Prestiti.

Attorno a questa operazione molti sono i dubbi e le perplessità. Certo è che, se quanto il governo si appresta a fare non è inquadrato in un progetto di largo respiro che punti senza mezzi termini ad una ripartenza economica, tutto risulterà alla fine senza costrutto e le somme finiranno per essere bruciate sull'altare della spesa corrente.
Conclusa questo rapida carellata sui più importanti avvenimenti  registrati ultimamente nel nostro Paese, da domani, cari amici,  entreremo nel vivo del nostro impegno informativo, iniziando a parlare di quanto è successo in questi ultimi tempi nella nostra Regione  ed a Tolmezzo in particolare.

Un cordiale saluto a tutti.

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